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Non stasera tesoro. Quando il desiderio sbiadisce nelle relazioni a lungo termine

È risaputo che il desiderio sessuale sia degli uomini che delle donne diminuisce nel tempo nelle relazioni amorose. Diversi studi hanno confermato che questa riduzione del livello di desiderio sessuale nelle persone non è solo normale e naturale, ma anche inevitabile. Questo calo è diverso tra uomini e donne confermando l’esistenza di differenze significative tra i due sessi. Per gli uomini, il declino sembra essere più lento che per le donne. Per queste ultime, sembra che il declino del desiderio sessuale inizi già dopo un anno di relazione. A prescindere dall’orientamento sessuale.

Sebbene entrambi i sessi siano generalmente ed ugualmente entusiasti della loro vita sessuale nelle prime fasi della relazione il divario nel desiderio emerge tra loro in tempi relativamente brevi e questo declino sembra verificarsi anche dove è presente una relazione soddisfacente, positiva e amorevole.
Inoltre, sembra dimostrato che la durata della relazione ha un’influenza significativa sul desiderio sessuale delle donne al di là di altri fattori relazionali, come l’età, la soddisfazione della relazione e della sessualità, mentre la durata della relazione non influenza in modo significativo il desiderio sessuale degli uomini relativamente a questi fattori.

Ciò può provocare un’enorme disparità tra i partner sebbene il calo del desiderio sessuale nelle donne non sia necessariamente correlato a un calo della qualità della relazione. Molte donne riferiscono infatti che la loro relazione è piena di amore, rispetto, apertura e reciprocità rimandando all’immagine di una relazione solida e buona. Inoltre, il calo del desiderio sessuale non sembra creare loro necessariamente dubbi sulla qualità della relazione amorosa.
Un aspetto interessante è legato al piacere sessuale delle donne. Infatti, anche se il loro desiderio sessuale per il partner ha subito un declino esso può svilupparsi e crescere durante l’attività sessuale.

E’ innanzitutto importante riconoscere che le persone possono avere desiderio e aspettative sessuali anche molto dissimili tra loro senza che ciò rappresenti necessariamente qualcosa di innaturale. In una coppia, però, questa differenza, mascherata agli esordi della relazione da un bisogno-desiderio di conquistare l’altro anche attraverso la sessualità, non tarderà ad emergere con il proseguire del legame. Man mano che questo diventerà a lungo termine, le divergenze sessuali potranno diventare un problema impegnativo. Un partner con un desiderio sessuale più forte potrebbe sentirsi continuamente insoddisfatto e privato. L’altro, con il desiderio sessuale minore, potrebbe, al contrario, ritenersi appagato. A nulla servirà, nel caso della donna, motivare lo spostamento di attenzione verso altri aspetti della relazione come l’intimità emotiva, l’affetto fisico delle coccole, la cooperazione nell’affrontare le sfide della vita quotidiana. Il disaccordo sarà inevitabile.

Vero è anche che diverse coppie hanno matrimoni o relazioni durature senza sesso senza che ciò sia necessariamente vissuto come problematico. Ciò che per loro è più importante è il livello di intimità e la soddisfazione sperimentata da ciascun partner, non il numero o la frequenza degli incontri sessuali. Ad esempio, un matrimonio può prosperare quando entrambi i partner preferiscono poca o nessuna intimità sessuale; tali coppie hanno interessi sessuali uguali o simili. L’intimità sessuale potrebbe non essere una priorità per loro e vengono compiuti sforzi per coltivare una sana intimità e un legame in altri modi.

Dobbiamo però riconoscere che il desiderio sessuale alimenta l’intimità fisica ed essa può favorire la connessione, il nutrimento e la complicità nella coppia. Le relazioni intime in cui il desiderio è svanito possono assumere talvolta la forma di una convivenza tra coinquilini o colleghi. Possono ancora esserci amore e un profondo legame emotivo in queste relazioni. Potrebbe anche esserci ancora del sesso, ma senza desiderio il modo in cui si vive la coppia può cambiare e influire fino a compromettere la relazione.

Questa intimità fisica carente o inesistente può favorire l’emergere di pensieri, sentimenti e convinzioni non condivise con il partner che costruiscono muri invece di creare un incontro. La relazione può arrancare e una o entrambe le persone possono scoprire di desiderare qualcosa di più. In queste relazioni può capitare che alcuni partner semplicemente rinuncino alla relazione; altri cerchino un altro partner per ritrovare una sessualità appassionata. Alcune coppie confuse e frustrate possono perdere la speranza e rassegnarsi ad una relazione asessuata o quasi.

Gli uomini possono percepire le loro partner femminili con un desiderio sessuale diminuito come determinanti se ha luogo o meno uno scambio sessuale. Questo, a sua volta, può causare frustrazione e intolleranza e indurre gli uomini a fare pressione sui loro partner per impegnarsi in attività sessuali. Questa pressione viene generalmente espressa lamentandosi, insistendo, implorando o cercando di far sentire in colpa la partner. Di conseguenza, le donne potrebbero spesso prendere la decisione consapevole di soddisfare queste richieste e partecipare al sesso per una moltitudine di ragioni non correlate al desiderio.

La donna, per dare un senso a una diminuzione del desiderio durante una relazione d’amore, può arrivare ad incolpare se stessa per il suo diminuito interesse sessuale. Turbata dal timore di un possibile impatto sul proprio partner frustrato, per amore e devozione, per desiderio di compiacere e rendere felice il loro partner, per favorire un clima di pace e serenità o per ridurre la pressione e le lamentele può arrivare ad acconsentire a fare sesso conformandosi all’aspettativa del partner; una partecipazione senza desiderio che equivale a mettere i bisogni e i desideri del partner al di sopra dei propri allo scopo di ridurre la tensione e sostenere la relazione intima. Il sesso viene quindi vissuto come sacrificio sessuale di sé, persino coercizione o, per lo meno, come un offuscamento del confine tra i due. Alcune donne lo concepiscono addirittura come un lavoro di cura sessuale, aggiunto a quelli domestici, da realizzare con l’obiettivo di prendersi cura del benessere del loro partner.

E’ evidente che le donne acconsentano sessualmente agli uomini molto più di quanto gli uomini facciano con le donne. L’aspettativa di accondiscendenza sessuale di solito proviene dall’uomo e la conseguente interazione sessuale è descritta da entrambi i partner come meno soddisfacente, meno piacevole e meno interessante di quando la coppia esprime il desiderio reciproco di incontro sessuale. Ma le donne possono anche arrivare ad evitare il sesso, o la possibilità di fare sesso, inventando scuse, malesseri, stanchezza oppure limitando o evitando ogni forma di affetto fisico o di tatto per impedire che qualcosa inizi o che l’altro interpreti la vicinanza come una iniziativa sessuale o una disponibilità.

Bibliografia

Immagine: La Dormeuse, Tamara de Lempicka

 

Il Kamasutra, questo (s)conosciuto

Il Kamasutra, dal sanscrito “Trattato sull’amore sessuale”, è il più antico testo dedicato dalla civiltà indiana all’amore sessuale, considerato uno dei tre scopi dell’esistenza. Composto probabilmente nel terzo secolo d.c. nell’India settentrionale da Vatsyayana Mallanga, autore di cui poco si conosce, contrariamente alla credenza popolare, non è solo un libro sull’amore e sulle diverse posizioni sessuali; temi che divennero noti nella cultura occidentale alla fine del XIX secolo grazie all’adattamento del manuale da parte di Richard Francis Burton, un esploratore britannico. Questa traduzione, sebbene considerata in retrospettiva selvaggiamente imprecisa e fuorviante, permise ad un ampio pubblico di scoprire le posizioni sessuali descritte suscitando grande interesse oltreché scalpore.

Di fatto l’opera, composta in prosa e versi, e costituita da 7 libri, 36 capitoli e 64 paragrafi, affronta la natura dell’amore, come trovare un compagno di vita e come prendersi cura della propria vita amorosa. Tratta di argomenti come l’arte di vivere bene, l’unione sessuale, il corteggiamento e il matrimonio, il ruolo della moglie, il processo di seduzione delle mogli degli altri, vivere come o con una cortigiana. Solo una parte dell’opera, il secondo libro, offre effettivamente istruzioni sessuali perché l Kamasutra è molto più interessato alle relazioni tra i sessi, alla ricerca di relazioni soddisfacenti e allo sviluppo della fiducia durante i rapporti sessuali.

E’ bene sapere che il Kamasutra era riferito ad un mondo di privilegiati, gli amanti dovevano essere ricchi. Gran parte del Kamasutra riguarda, infatti, la cultura che apparteneva a coloro che avevano tempo libero e mezzi economici; ad un élite urbana composta da principi, alti funzionari statali e ricchi mercanti.

Ad ogni modo l’obiettivo del Kamasutra è quello di guidare coloro che sperimentano il piacere sessuale e la realizzazione dell’amore verso il godimento. E’ legittimare il ruolo dell’esperienza di piacere attraverso il coinvolgimento dei cinque sensi, nell’uomo e nella donna, entrambi chiamati ad applicarsi per imparare questa arte.

Sebbene l’opera possa essere accusata, con buona ragione, di un certo sessismo, uno dei tempi più importante che si riflette in quasi ogni capitolo è la “fiducia“, o l’idea che non sono le abilità sessuali che fanno un buon amante, ma piuttosto la sua capacità di costruire la fiducia in una compagna. Scrive l’autore, infatti, che un uomo dovrebbe prendersi del tempo con la sua nuova moglie prima ancora di pensare all’avvio del rapporto sessuale. Dovrebbero trascorrere molto tempo insieme, conoscendosi e discutere di sesso usando parole morbide. Poi passare a sottili progressi e, infine, dopo dieci giorni o più, iniziare la prima unione sessuale.

Molto più interessato al comportamento che alla meccanica grezza del sesso per il Kamasutra la chiave per trovare il vero amore è imparare a leggere il comportamento del sesso opposto, in particolare della persona che si desidera, al fine di garantire che il comportamento possa essere modificato così da raggiungere il successo nel corteggiamento. Il Kamasutra non sostiene mai di rinunciare a una donna – suggerisce semplicemente di modificare il proprio agire per superare qualsiasi resistenza si stia incontrando semplicemente leggendo i desideri della persona che si vuole conquistare.

La parte dell’opera dedicata all’unione sessuale descrive i tipi di unione secondo le dimensioni, l’intensità e io desiderio. Gli uomini sono divisi in tre classi, a seconda delle dimensioni del loro fallo: lepre, toro o cavallo. Le donne sono classificate in base alla profondità della loro vagina: cervo, cavalla o elefante. La classificazione in cui ricade un uomo o una donna determina la classificazione a cui dovrebbe appartenere il suo partner. Per produrre un’unione uguale, la dimensione del pene di un uomo dovrebbe corrispondere a quella della vagina della sua partner. Ad esempio, una lepre maschio può stare con una femmina di cervo, ma non con una femmina di cavalla o elefante, ciò creerebbe una relazione ineguale. Una volta che un’unione è adeguata, un uomo e una donna possono iniziare a praticare lo Chatus-Shasti, o le 64 forme di unione sessuale, con l’obiettivo di raggiungere il vero appagamento del piacere.

La resistenza è un altro fattore che il Kamasutra classifica, dividendo uomini e donne in tre categorie: quelli a breve termine, quelli a tempo moderato e quelli a lungo termine. La vera unione arriva quando, “mediante l’incontro con gli uomini, la lussuria, il desiderio o la passione delle donne è soddisfatta”. Secondo il Kamasutra le donne dettano il soddisfacimento del desiderio poiché ci vuole più tempo per estinguere la loro “passione”. L’autore spiega che è abbastanza facile per un maschio raggiungere la soddisfazione. Non appena raggiunge l’orgasmo e il suo desiderio è sazio tutto, però, si conclude. Una donna raggiunge la soddisfazione molto più lentamente e in modo meno completo, quindi è importante che un uomo presti particolare attenzione a garantire il suo orgasmo per non rischiare di creare un rapporto sessuale ineguale.

Inoltre, in un’unione ideale, l’uomo e la donna dovrebbero produrre insieme le loro emissioni. Per fare ciò, “uomini e donne, essendo della stessa natura e provando lo stesso tipo di piacere”, dovrebbero iniziare il loro rapporto sessuale con l’uomo che eccita la donna prima che inizi il sesso, in modo che possa raggiungere il culmine “prima o simultaneamente con lui. ” Questa sezione dell’opera include, oltre ai diversi tipi di rapporti, i baci, le pressioni con le unghie, i morsi, il vigore sessuale e intensità. L’autore paragona il rapporto sessuale con il combattimento: durante il sesso, i partecipanti spesso sentono il bisogno di colpire con passione. Le aree da percuotere includono le spalle, la testa, lo spazio tra il seno, la schiena, le regioni centrali del corpo e i fianchi. Ad accompagnare questi colpi potrebbero esserci suoni sibilanti, ansimanti, tubazioni, piagnucolii o fusa.

Quando una donna vede che il suo amante è affaticato dalla copulazione costante e ancora non è stato soddisfatto, dovrebbe stenderlo sulla schiena e dargli piacere recitando la sua parte. Ma essa può anche anche soddisfare la propria curiosità e assecondare il proprio desiderio di novità. Montando sul maschio e controllando il ritmo e la durata del rapporto sessuale, assumendo così il ruolo attivo e dominante. Questo capovolgimento di ruoli rivelerà la vera natura di una donna e il libro offre istruzioni per rendere questo incontro un successo per entrambi i partner.

Il Kamasutra delinea anche i modi in cui il sesso dovrebbe finire. Dopo il raggiungimento dell’orgasmo gli amanti non dovrebbero guardarsi l’un l’altro e dovrebbero andare separatamente in lavanderia. Successivamente, dovrebbero bere e mangiare cibi leggeri insieme e portare avanti una piacevole conversazione mentre la femmina giace in grembo al maschio.

Degno di nota anche l’ultimo capitolo dell’opera dedicato a coloro che non riescono a trovare l’appagamento sessuale e ad amare. In esso vengono proposte altre tecniche per migliorare le proprie capacità di seduzione e per fare l’amore. Queste possono essere suddivise in alcune categorie principali: miglioramenti corporei, miglioramenti delle prestazioni sessuali e modifiche dei genitali.

Conclusioni
Il Kamasutra dimostra utilmente che la sessualità di solito supera la nostra capacità di elaborarla o parlarne. Tale godimento travolge e dobbiamo arrenderci, rinunciare a fantasie di controllo, motivo per cui le parole falliscono e le descrizioni letterarie possono sembrare inadeguate perché, rispetto all’esperienza reale, esse non sembrano mai avvicinarsi all’oggetto, ma rimangono in giro con un’aria stupida.

Non c’è niente di lontanamente simile al Kamasutra che anche per il suo tempo era sorprendentemente sofisticato. Un’opera che propone un’idea di piacere non come obiettivo superficiale, secondario ma, come il cibo e altri piaceri sensoriali, esso è necessario alla vita e va ricercato con moderazione e con cautela. E con le parole dell’autore “Non può essere disdegnato o ignorato, per paura di perdere le forze più vitali della vita”.

Certamente molte delle sue conclusioni e prescrizioni sono a dir poco bizzarre, ma bisogna riconoscere il fascino della sfacciata immediatezza nel confronto dei rapporti sessuali, le sottigliezze delle percezioni di sentimenti, gli umori e le emozioni, la delicatezza delle sfumature dell’amore rese da una mente libera da tutte le paure, le inibizioni, la goffaggine che mira all’accettazione e le pressioni sociali. In effetti, è questa franchezza, questa libertà dall’inibizione e dall’imbarazzo che dovrebbe guidare l’esperienza mentre proseguiamo nella comprensione del sesso così da poterlo collocare nel contesto dell’auto-realizzazione, piuttosto che come un atto eccitante in sé. È nostro dovere, nostra natura imparare, quindi, a godere dell’amore fisico nel miglior modo possibile.

 

  • Vatsyana. Kamasutra. Il capolavoro dell’arte amatoria indiana. Executive Editrice, 1980.
  • https://www.gradesaver.com/kama-sutra/study-guide/summary
  • https://scroll.in/article/746560/what-is-the-kamasutra-really-about-wendy-doniger-reads-the-classic-text
  • https://www.theguardian.com/books/2011/mar/25/kama-sutra-pleasure-haskar-review
  • https://www.webmd.com/sex/what-is-kama-sutra
  • https://www.amacad.org/publication/on-the-kamasutra
  • https://www.getstoryshots.com/books/kamasutra-summary/

Quello che le donne non dicono. Ovvero la donna ed i problemi di erezione del partner

Quante donne possono raccontare di essersi trovate di fronte ad una disfunzione erettile del proprio partner? Probabilmente molte e diversi saranno stati i loro vissuti. Quando insorge una difficoltà erettiva, indipendentemente che sia di natura psicologica o organica, le reazioni e le emozioni che investono una donna possono essere di diverso tipo. Andiamole a scoprire.

il timore di esserne la causa: quando insorge una difficoltà erettiva nella coppia il disagio emotivo che ne deriva è vissuto anche dalla donna, spesso in modo così profondo da poter compromettere la propria autostima. Il timore di una femminilità diminuita, di essere poco interessante agli occhi del proprio uomo sono le paure che più tipicamente emergono. Ad esse potranno seguire timori di essere tradita o, peggio ancora, abbandonata. In altri casi la donna può vivere rabbia e frustrazione per l’impossibilità all’incontro sessuale e attribuisce ogni responsabilità al partner aspettandosi che lui affronti quanto prima il problema.

– La consapevolezza di una difficoltà dell’uomo è tipica di quelle donne che hanno un buon rapporto con la propria sessualità e riconoscono un episodio di difficoltà nell’uomo come il segnale di un disagio emotivo o relazionale in lui. È il caso dei primi rapporti, quelli che avvengono all’inizio della relazione e che possono essere vissuti dall’uomo come una prova da sostenere per essere accettati e scelti.

– Il dubbio sulla compatibilità e intesa sessuale tra due persone che si sono conosciute da poco e che, anche attraverso l’intimità cercano di comprendere se si è fatti per l’altro e viceversa. Siamo disponibili ad accettare l’idea che non sia possibile essere compatibili con chiunque ma quando capita di “non trovarsi” a letto la frustrazione è tanto più forte quanto più siamo interessati all’altro. In queste situazioni la donna non attribuisce a sé né al partner la responsabilità del problema ma alla fatalità o ad un disegno del destino. Alcune volte può affidarsi a questo segno ed abbandonare la relazione. Altre volte, fortemente interessata al partner, dimostra comprensione e disponibilità a metterlo a proprio agio confidando che, nel tempo, la coppia raggiunga una buona intesa sessuale.

– La liberazione dal dover assecondare una esperienza non desiderata non è un vissuto molto frequente ma esistono relazioni all’interno delle quali la donna, per scarso interesse sessuale, per insoddisfazione, per difficoltà nei confronti del sesso, per perdita del desiderio dovuta a diversi motivi vive il venire meno della sessualità come un modo per uscire da una dinamica di oppressione o, quantomeno, di aspettativa e richiesta da parte del partner. L’emergere di una disfunzione erettile solleva dal dover fingere il classico mal di testa o rimandare per stanchezza, impegni o scarsa voglia. In queste relazioni l’aspettativa della donna è rivolta ad una relazione di serena convivenza dove la fisicità non è più necessaria se non relegata ai gesti affettivi quali l’abbraccio o le coccole.

– La diminuzione del controllo di un partner infedele può essere favorita dall’emergere di un problema erettivo dal momento che non potendo più avere rapporti sessuali, almeno finché non ha iniziato un trattamento, eviterà di rivolgere le proprie attenzioni sessuali ad altre donne. In questa situazione la donna vive il problema come una soluzione alla crisi relazionale: la malattia dell’altro potrebbe favorire il ritorno alle attenzioni verso di lei, quelle attenzioni che riceveva e che, nel tempo, sono state dirottate altrove. Oltre a ciò, la DE può rappresentare un fattore protettivo verso una possibile separazione visto che un uomo con questo problema difficilmente si proporrebbe ad un’altra donna.

Le conseguenze sulla coppia

In questa fase la sessualità subisce delle modificazioni che potranno influire sulla qualità generale della relazione. Il timore di incorrere in un episodio fallimentare porterà entrambi i partner a vivere la sessualità come una situazione deludente e frustrante con la conseguente diminuzione della motivazione all’incontro intimo. Questo atteggiamento va anche nella direzione della salvaguardia della propria identità e autostima sessuale.

L’iniziativa sessuale, di conseguenza, vedrà una diminuzione così come la frequenza degli incontri e con essi anche tutte quelle occasioni che favorivano, che rappresentavano l’antipasto dell’erotismo come fare la doccia insieme, svestirsi di fronte all’altro o girare semplicemente nudi per casa.

Anche l’abbraccio e la vicinanza fisica a scopo affettivo possono essere vissuti come minacciosi e di conseguenza limitati per il timore di mettere l’uomo a disagio. Il letto, luogo dell’incontro amoroso per eccellenza, viene vissuto come lo spazio del possibile fallimento e quindi evitato nei momenti che prima venivano condivisi e cercati. La donna si attarda in bagno e raggiunge l’uomo a letto dopo che si è addormentato. L’uomo attende alla tv che la donna vada a letto e la raggiunge quando pensa si sia addormentata.

Anche la comunicazione erotica tra i partner e con i conoscenti subisce dei cambiamenti. Le battute sul sesso ed i discorsi sull’erotismo vengono evitati perché rimandano alla propria situazione di insoddisfazione, incertezza e tristezza.

Quando la sessualità non è completamente compromessa è presente un alto livello di sorveglianza circa ciò che si realizza. La donna, ma anche l’uomo, sarà concentrata sul pene chiedendosi se avrà un’erezione e se questa si manterrà. Questa preoccupazione influirà sull’esperienza comportando una difficoltà all’eccitamento con diminuzione della lubrificazione e del piacere ed una possibile difficoltà a raggiungere l’orgasmo.

Inutile dire che sarà la qualità della relazione oltre alle capacità personali a influire sulle sorti del problema insorto. Le coppie che potranno fare affidamento su una buona intesa sessuale precedente all’insorgenza del problema ed a una buona qualità della comunicazione affronteranno il disagio in tempi brevi e insieme. Altre metteranno in atto modalità in linea con la tipologia della relazione sentimentale e sessuale.

Come la donna può aiutare l’uomo a superare il problema

Come è logico prevedere se la difficoltà dell’erezione insorge all’interno di una coppia con una buona qualità della vita sessuale gli effetti emotivi saranno comunque visibili ma la coppia non abbandonerà la sessualità. Ciò che ci aspettiamo, infatti, è che una coppia che annovera il gioco erotico attraverso i preliminari piuttosto che soltanto la penetrazione, non abbandona l’attività sessuale ma la ridimensiona nel periodo degli accertamenti clinici. Lo stesso dicasi per la presenza di un clima sessuale collaborativo, con complicità e reciprocità. La DE, infatti, può rappresentare una brusca frenata nel percorso verso il piacere ma momentanea perché la motivazione di entrambi a ritrovare quanto prima l’erotismo come spazio di piacere condiviso li spingerà a chiedere aiuto quanto prima.

Il contributo della donna è fondamentale sia in questi casi, diciamo così, più fortunati, che nelle situazioni che accadono più spesso. È importante che la donna non si chiuda in una dimensione di isolamento spinta dalla rabbia per l’accaduto o per il senso di impotenza o vissuti di colpa.

Colpevolizzare sé stesse attribuendo al proprio corpo non più attraente o alla propria diminuita capacità eccitatoria complica sicuramente la possibilità di una evoluzione positiva. Alla donna si chiede quindi lo sforzo di andare oltre la propria paura di essere causa così da incoraggiare il partner ad affrontare la situazione per il benessere di entrambi.

Molto spesso accade che sia proprio la donna a spingere l’uomo ad affrontare un problema che tanto lo tocca ma altrettanto lo imbarazza al punto da portarlo a rimandare continuamente il primo contatto con un professionista oppure sottovalutare il problema rassicurando la partner circa una naturale risoluzione che difficilmente si realizzerà.

Le modalità che la donna utilizza possono variare da una semplice domanda sulle spiegazioni che l’uomo attribuisce all’accaduto al comunicare la propria preoccupazione verso uno stato di salute che sarebbe bene approfondire, dall’evidenziare l’importanza per la coppia di una sessualità soddisfacente a quella che chiamo la strategia dell’out out, non così rara nella mia esperienza e che consiste nel mettere il partner alle strette dopo innumerevoli richieste di prendere un appuntamento con un professionista: “O fai qualcosa o ti lascio”.

L’apporto della donna è fondamentale anche nella fase diagnostica e terapeutica. La sua presenza durante le visite mediche ed i colloqui psico-sessuologici, quando l’uomo è favorevole, può permettere al professionista di comprendere meglio la storia sessuale all’interno della quale il disturbo si inserisce, le eventuali motivazioni psicologiche e relazionali alla base del disagio sessuale, far emergere un possibile conflitto di coppia in atto, favorire l’aderenza dell’uomo alla terapia e partecipare attivamente al processo terapeutico con le proprie risorse personali di donna e partner.

In ogni caso è fondamentale valutare le aspettative terapeutiche della donna in modo che non venga proposta una terapia che lei non riconosce e che quindi non sosterrà con la conseguenza di lasciare l’uomo da solo durante il percorso. Ciò influirebbe negativamente sulla fiducia verso la propria partner oltre a modificare l’aspettativa di collaborazione e aiuto tipici di una coppia che si ama ed è disponibile ad affrontare la vita, nel bene e nel male, insieme.

Imamgine: Romantic Couple by Aditi Mitra

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