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Comprendere e superare l’Eiaculazione Precoce

Comprendere e superare l’Eiaculazione Precoce

Probabilmente l’eiaculazione precoce è il disturbo sessuale più frequente tra gli uomini. Gli uomini che ne soffrono lamentano la scarsa durata del rapporto sessuale sin dagli esordi della sessualità di coppia oppure dopo un periodo di vita durante il quale la sessualità è stata soddisfacente. Talvolta i tempi di eiaculazione sono così brevi che questa avviene ancora prima della penetrazione. Alcune persone raccontano di avere eiaculato, all’inizio della “carriera” sessuale, prima ancora di essersi spogliati. In genere però l’eiaculazione precoce si presenta durante la penetrazione; le cose vanno un po’ meglio durante i preliminari, cioè mentre si viene stimolati al pene con le mani o con la bocca, e ancora meglio se ci si masturba da soli.

Vari sono stati i tentativi di definire quali sono i tempi al di sotto dei quali è possibile parlare di eiaculazione precoce: nel tempo si è preso come riferimento il non riuscire a far raggiungere l’orgasmo alla partner, poi l’incapacità a superare le 5-10 spinte coitali. Oggi la medicina (non la Psicologia) definisce l’eiaculazione precoce quel disturbo sessuale caratterizzato dall’eiaculazione prima di 3 minuti. Personalmente credo che questo tempo sia troppo breve sia per sentirsi appagati dall’esperienza sessuale sia per permettere alla partner di raggiungere l’orgasmo. Credo invece che si possa parlare di eiaculazione precoce quando la persona raggiunge l’orgasmo prima di quanto vorrebbe. Cioè quando ritiene di non avere la capacità di decidere quando eiaculare.

Possibili conseguenze sulla propria vita

Il senso di frustrazione dopo un rapporto sessuale insoddisfacente può essere molto forte e, con il ripetersi degli episodi, al generale senso di insoddisfazione sessuale, possono associarsi senso di colpa, idee di incapacità e inadeguatezza così forti da influire sulla propria autostima e fiducia in se stessi. Di conseguenza chi ne soffre può perdere la motivazione a favorire gli incontri sessuali con la partner, può limitare la frequenza dei rapporti o persino non sentirsela di iniziare una relazione per il timore del fallimento, della delusione della partner e del successivo rischio di essere derisi o lasciati perchè incapaci di procurare abbastanza piacere.

Ma da cosa dipende l’eiaculazione precoce?

Sebbene in alcuni casi l’eiaculazione precoce possa dipendere da fattori organici, spesso transitori, che hanno a che fare con infiammazioni dell’area uro-genitale, il più delle volte le cause che la determinano e che fanno sì che persista nel tempo sono psicologiche. In testa a tutte queste c’è l’ansia da prestazione: una agitazione che la persona può percepire in misura diversa e che può essere legata a:

Una scarsa esperienza sessuale che può portare la persona a sentirsi così imbarazzata ed impacciata da focalizzarsi su come sta facendo le cose più che sul piacere che ne potrebbe derivare. Ne consegue uno stato d’animo di alta preoccupazione verso la possibilità di fare brutta figura.

Ingurgitare la situazione sessuale invece di assaporarla è un atteggiamento che si può ritrovare anche nella vita di alcune persone abituate, diciamo così, a vivere tutto di fretta per potersi dedicare a qualcos’altro…e poi qualcos’altro. L’attenzione non è mai rivolta a ciò che si sta facendo ma nel farlo nel minor tempo possibile. Immaginate nella sessualità che implicazione ciò può avere.

Legata al desiderio eccessivo di procurare piacere alla partner. In poche parole ci si sente come ad un esame e l’obiettivo è, prima di ogni cosa, fare bella figura. Questa tendenza a mettere se stessi al secondo posto è molto comune tra le persone che ritengono fondamentale accontentare le aspettative (anche presunte) dell’altro prima che le proprie. In caso contrario si verrebbe rifiutati. La sessualità si trasforma così in una situazione in cui dimostrare la propria bravura e il proprio valore per non deludere, per non essere giudicati negativamente e respinti.

Scarsa autostima, insicurezza personale. La persona ha un’idea generale di sé negativa che lo porta a viversi come inadeguato, incapace di affrontare e realizzare pienamente i suoi obiettivi. Questa idea di sé lo porta ad affrontare la sessualità come una possibile occasione di fallimento e l’agitazione sarà sempre presente.

I rimedi da evitare

Concentrarsi su pensieri negativi o altro per distrarsi e far calare l’eccitamento. E’ bene chiarire che l’eiaculazione precoce non è legata all’eccitamento e i tempi di eiaculazione non diminuiscono se siamo eccitati. Oltre a ciò è importante riconoscere che la sessualità è un’esperienza fondamentalmente sensoriale e, se non vi concentrate su ciò che state sentendo, non potrete aspettarvi grandi sensazioni, non vi renderete conto di ciò che sta accadendo al vostro corpo e, di conseguenza, l’eiaculazione arriverà come di sorpresa.

L’utilizzo di creme anestetizzanti acquistate in internet è una pratica molto diffusa. Oltre a non conoscere gli effetti a lungo termine sul nostro corpo di sostanze non testate dagli organismi preposti ciò che favoriamo con il loro uso è soltanto l’anestetizzare il pene così che senta meno e questo è paradossale. Un po’ come andare ad un concerto con i tappi alle orecchie. Ad ogni modo l’uso di queste creme, sebbene aumenti i tempi di eiaculazione, non favorisce il superamento del problema e la crema dovrà essere utilizzata per tutta la vita.

Anche la pratica di masturbarsi prima di un incontro sessuale è molto in voga, soprattutto tra i giovani. Sebbene utilizzando questo comportamento il tempi di eiaculazione aumentano, anche se non sempre in modo soddisfacente, è bene tenere presente che durante il rapporto sessuale cala l’intensità del piacere. Anche questa pratica non permette di superare il problema, è poco spontanea perchè non si può sapere sempre quando avverrà il rapporto sessuale con la partner e deve essere usata per sempre, almeno finchè il nostro pene può avere più erezioni nel giro di poco tempo.

Gli esercizi di controllo dell’eiaculazione hanno sicuramente il beneficio di aiutare la persona a concentrarsi su ciò che avviene nel proprio corpo mentre ci si masturba e quali siano le sensazioni procurate. Se non associati ad una terapia psicologica la loro efficacia nella sessualità di coppia è però scarsa o assente visto che l’eiaculazione precoce non è un disturbo meccanico ma emotivo legato al confrontarsi con una partner. Nella stanza da soli va tutto bene, se entra una partner le cose cambiano considerevolmente.

Avere un secondo rapporto nella stessa occasione dopo il primo durato poco può aiutare a salvare la situazione ma non sempre è possibile avere il tempo necessario, la spontaneità di poterlo fare dove si vuole in qualsiasi momento viene meno (scordatevi le sveltine) e non dimenticate che, con il passare dell’età il tempo di latenza (tempo necessario per avere una seconda erezione) aumenta considerevolmente. La partner potrebbe anche stufarsi di aspettare che siate di nuovo pronti…

La cura dell’eiaculazione precoce

Iniziamo col dire che non è una malattia ma un sintomo dell’ansia, così come la tachicardia, la sudorazione o il dolore allo stomaco prima e durante in evento che ci preoccupa particolarmente. Oltre a ciò mi sento di dire che è una difficoltà che si può superare, definitivamente. Consiglio prima di tutto di effettuare una visita andrologica così da escludere eventuali cause fisiologiche. Successivamente è importante prevedere un approfondimento con uno psicologo specializzato in sessuologia che vi aiuti a capire quale disagio psicologico tra quelli sopra descritti possa essere riferito a voi.

La terapia dell’eiaculazione precoce, sia individuale che di coppia, prevede fondamentalmente due interventi che avvengono contemporaneamente.

Da una parte il terapeuta favorisce, attraverso degli esercizi sessuali, una maggiore conoscenza e consapevolezza dell’esperienza di piacere aiutando la persona a focalizzarsi sulla propria esperienza sessuale così da poterla vivere pienamente e modularla nel ritmo e nell’intensità a proprio piacere.

A livello psicologico vengono affrontate le cause psicologiche che fanno sì che la persona si agiti durante la sessualità. Per fare questo, nel corso dei colloqui, si cercherà di comprendere insieme da dove derivano le paure di fallire, il bisogno eccessivo di compiacere, l’insicurezza relazionale e la scarsa autostima.

La durata della terapia è variabile e dipende da diversi fattori tra cui la storia sessuale e il tipo di disagio psicologico presente. Può durare anche pochi colloqui quando riguarda giovani alle prime esperienze sessuali. L’obiettivo della terapia sessuale è superare l’ansia di prestazione e fare sì che la sessualità diventi per la persona un’esperienza durante la quale divertirsi e godere in piena libertà.

 

Immagine: Hippolyte Flandrin, Jeune Homme nu assis au bord de la mer, figure d’étude

 

Dr. Stefano Angelini

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