L’anorgasmia
Con il termine anorgasmia si indica l’impossibilità di raggiungere l’orgasmo. Essa si presenta in varie forme: alcune donne non sono mai riuscite a provare un orgasmo con nessun tipo di stimolazione, per altre la difficoltà compare solo al momento del rapporto sessuale. Per alcune la difficoltà è transitoria e varia la sua incidenza a seconda dei periodi, mentre per altre rimane stabile nel tempo. E’interessante notare che alcune donne sono fortemente disturbate dall’anorgasmia, altre si dicono comunque soddisfatte dall’intimità e dal piacere che ricavano dalla loro sessualità. Alcune donne, pur rimanendo anorgasmiche, sperimentano piacevoli esperienze erotiche, altre perdono completamente ogni interesse.
Per completezza di esposizione si deve menzionare che esistono donne incapaci di avere orgasmi con uno specifico tipo di stimolazione (orale o manuale) o in una determinata posizione. Queste donne, però, non si vedono disfunzionali, non desiderano alcuna terapia e, se interrogate, parlano solo di una variabilità che non altera il loro sensori gratificazione.
L’anorgasmia, che si presenta con un quadro così vario, riconosce molti fattori causali capaci di influenzare più o meno profondamente i meccanismi della sessualità di donne diverse. Se la disfunzione orgasmica compare saltuariamente si potrebbe ipotizzare che la paziente abbia una bassa soglia di resistenza allo stress (emotivo, relazionale, sociale) e che la risposta di adattamento preferenziale colpisce la sessualità invece, per esempio, del ritmo veglia-sonno o la capacità di presentazione.
Quando il blocco avviene in un momento specifico e si mantiene costante per un certo periodo di tempo si potrebbe supporre un problema di coppia. Se la paziente ha una storia di anorgasmia protratta negli anni che non cambia con l’evolversi del processo maturativi individuale e relazionale, si potrebbe supporre di essere di fronte ad un disagio che trova le sue radici in eventi o messaggi traumatici occorsi durante l’adolescenza.
Fonti:
G. Rifelli. Sessuologia Clinica, Masson, 1997.